Quando si parla di cuore e dei suoi problemi, il primo pensiero è sempre quello:”ma se dovessero operarlo, come ci arriverebbero?”
Oggi voglio parlarti di un problema che, fino a pochi anni fa, se si fosse presentato, avrebbe significato sacrificare il cane, perché l’intervento sarebbe stato tanto invasivo da non consentire, il più delle volte, la sua effettuazione.
Il tamponamento cardiaco: quel liquido che avvolge il cuore.
Il cuore è contenuto all’interno della cassa toracica, gelosamente custodito da una struttura ossea (le costole) che lo proteggono da eventuali traumi.
E’ avvolto da una membrana particolare, composta da più strati all’interno dei quali è presente del liquido.
La membrana si chiama pericardio (peri- sta per intorno, al cuore appunto).
Questo liquido ha funzione di lubrificante ed è poco: una quantità che va da 1 a 15 ml circa a seconda del cane.
Il cuore effettua un movimento costante ed è aiutato dal pericardio che, con la sua consistenza fibrosa, ma elastica, accompagna le contrazioni dell’organo, cercando di non farlo dilatare in modo esagerato e consentendogli quindi di aprire e chiudere le sue camere in modo sincrono.
Ma il pericardio ha anche funzione di protezione dagli agenti esterni (batterici e virali); è grazie a lui che rimane nella giusta posizione nella cavità toracica; infine lo protegge dalle infiammazioni.
Il liquido pericardico presente all’interno della membrana, non deve aumentare di volume.
Quando succede ci si trova di fronte ad una patologia nota con il nome di tamponamento cardiaco, che indica cioè l’aumento del liquido pericardico che quindi non consente più il corretto movimento del cuore.
Il liquido lo tampona e lo comprime appunto.
Cause di tamponamento cardiaco, anche detto versamento cardiaco.
Se la quantità di liquido aumento, si instaura un versamento cardiaco che di conseguenza provoca il tamponamento.
Le cause possono essere:
- congenite, ma sono rare;
- tumorali, più frequenti (soprattutto emangiosarcomi, ma non solo);
- infiammatorie;
- batteriche da migrazione di corpi estranei (anch’esse piuttosto poco frequenti).
Anche il tipo di liquido che si forma in eccesso, sarà diverso a seconda della causa.
Ad esempio in caso di leptospirosi o di altre infezioni ci possono essere cellule infiammatorie, assenti invece in caso di patologie cardiache congestizie.
Potrebbe anche essere presente del sangue (emopericardio) presente soprattutto in caso di forme tumorali, pericarditi traumatiche e rotture del cuore.
L’emopericardio è riscontro frequente in caso di avvelenamento da rodenticidi.
Sintomi di versamento cardiaco: il tamponamento acuto.
Come abbiamo già detto, il cuore è in grado di compensare eventuali problemi in modo piuttosto efficace e generalmente dà segni di sofferenza appena percettibili, quando il problema si instaura.
Questo in realtà è uno svantaggio, soprattutto se il liquido non aumento in modo importante e repentino.
In questa situazione infatti, la sintomatologia è immediatamente manifesta, in quanto il pericardio, piuttosto rigido come abbiamo detto, si riempie e comprime l’escursione del cuore, creando una situazione di emergenza.
Il paziente ha grave difficoltà respiratoria, fino alla sincope e svenimento.
Il versamento cardiaco cronico
In caso invece l’aumento del liquido sia graduale, il cuore compensa la situazione senza dare segni molto evidenti.
In questo modo il liquido riesce a raggiungere un quantitativo davvero notevole, fino ad un litro (nel Pastore tedesco).
Per farti un paragone, nel caso di versamento acuto ed improvviso, il tamponamento può arrivare ad essere sintomatico già a 50/100 ml.
I sintomi di versamento cardiaco cronico quindi sono piuttosto generici:
- dimagramento,
- riluttanza al movimento,
- affaticamento,
- frequenza respiratoria aumentata, o alterata
- ascite (cioè rigonfiamento addominale dovuto a ristagno di liquido), questo è un sintomo piuttosto frequente e che deve preoccupare immediatamente il proprietario;
- aumento del tempo di riempimento capillare,
- tosse (spesso più accentuata di notte),
- polso poco palpabile (filiforme e debole),
- diminuzione della quantità di urina (oliguria).
Sono tutti segni piuttosto generici, ma che ad una visita di controllo, possono certamente mettere in allarme il tuo medico di fiducia.
Egli infatti, avrà gli strumenti per poterti consigliare un approfondimento diagnostico.
Quali controlli fare in caso di sospetto tamponamento cardiaco?
Gli esami che ti consiglio di fare sempre, oltre all’elettrocardiogramma e ad una lastra del torace, è certamente una ecocardiografia che sarà in grado di mettere in evidenza il problema.
La causa del versamento poi, potrebbe essere meglio indagata anche attraverso esami ematochimici (del sangue).
Ma cosa fare in caso di versamento e tamponamento cardiaco?
In caso di aumento del liquido pericardico, la soluzione non può che essere quella di ridurne la quantità e in caso di recidiva frequente, la rimozione della parte di membrana che continua ad accumulare liquido, in modo che questo possa defluire nella pleura e lì riassorbito.
In caso di tamponamento acuto l’intervento è considerato di urgenza, mentre nelle forme croniche, può essere programmato per tempo.
Come ti dicevo all’inizio questa pratica, se affrontata con la chirurgia classica (toracotomia, cioè apertura della cassa toracica), prevede un intervento molto invasivo, con periodo post operatorio estremamente doloroso e lungo.
Nonostante questa tecnica consenta una ampia visualizzazione chirurgica, l’impatto che ha sul paziente è decisamente troppo doloroso, tanto da non essere più considerato accettabile, alla luce delle nuove tecniche operatorie disponibili.
La pericardiocentesi, una tecnica per svuotare il pericardio.
Questa tecnica terapeutico/diagnostica consente di arrivare al cuore, attraverso delle sonde ecografiche che permettono di raggiungere il pericardio e svuotarlo.
Serve anche per capire la causa del versamento, in quanto ti consente, prelevando il liquido, di analizzarlo e quindi capirne l’origine.
Spesso però il liquido si riforma e l’intervento necessita di essere ripetuto.
L’intervento di pericardiectomia parziale (cioè l’asportazione di una parte del pericardio) viene consigliata se il liquido si è riformato già due o tre volte ed è una tecnica effettuata in toracoscopia.
Altri trattamenti necessari.
Come abbiamo visto, se si forma del liquido in eccesso, c’è sempre una causa e quindi questa andrà indagata, sia in caso di caso acuto che cronico.
Se l’eziologia (la causa) è neoplastica, cioè dovuta ad un tumore, il più delle volte non è operabile e quindi l’asportazione del liquido è forma palliativa che cerca di protrarre la sopravvivenza del soggetto.
La valutazione insieme ad un oncologo del corretto trattamento chemioterapico poi è da affrontare certamente.
Negli altri casi, si deve effettuare una terapia volta alla soluzione della causa (virale o batterica o da infezione).
Esistono poi dei protocolli terapeutici specifici per il trattamento della stasi venosa provocata da queste situazioni.
In conclusione vorrei dirti quindi che, nonostante il versamento pericardico sia occasione di grande disagio per il tuo cane, questo può essere alleviato, ma solo attraverso professionalità che siano in grado di affrontare l’intervento con la giusta tecnica operatoria, nel maggior rispetto possibile del paziente, che deve poter essere trattato in modo corretto e senza traumi chirurgici troppo invasivi.
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