Se hai appena portato a casa un coniglio cucciolo, maschio o femmina che sta raggiungendo l’età della maturità sessuale, potresti iniziare ad avere dei problemi che non ti fanno comprendere il suo comportamento.
Hai adattato la casa a prova di coniglio e in modo corretto, ma se il piccolino o piccolina sono in età di maturità sessuale (stanno iniziando ad avere il loro ciclo estrale) potresti trovarti a pensare, sbagliando che c’è qualcosa che non va.
Sterilizzazione del coniglio
Chiunque possieda un coniglio e sia seguito da un veterinario esperto in animali non convenzionali avrà sentito, almeno una volta nella sua vita, il consiglio di sterilizzare il proprio animale. Ti spiego il perché di tale insistenza.
Quando sterilizzare il coniglio nano, maschio o femmina?
Il coniglio, sia esso maschio oppure femmina, andrebbe sterilizzato in età compresa tra i 6 e i 12 mesi di età.
Perché sterilizzare il coniglio?
I motivi per cui si dovrebbe assolutamente prendere in considerazione questa pratica, sono legati a tre problemi principalmente:
- comportamentali
- di convivenza tra più conigli
- legati alla prevenzione di alcune patologie.
Cambiamenti comportamentali della maturità sessuale del coniglio.
Al momento dell’acquisto, il coniglietto sembra essere una dolce e batuffolosa palletta di pelo, è timido e riservato. Ad un certo punto, cambia comportamento e inizia a crea disagio tanto da far diventare complicata la convivenza. Ma non è un fatto patologico.
Questo è ciò che accade nella maggior parte dei soggetti, siano essi maschi oppure femmine.
Gli sconvolgimenti ormonali a cui vanno incontro, creano comportamenti tipici quali:
- sporcare fuori dalla cassetta
- aumento dell’agitazione
- comportamenti aggressivi
- tentativi di monta verso oggetti o persone
- rosicchiamento e distruzione dei mobili
Se il tuo animale sta avendo questi comportamenti ed è intero, sappi che sono del tutto normali e che la causa risiede nel cambiamento dell’assetto ormonale cui il coniglio sta andando incontro.
Tra l’altro punirlo, sgridarlo o confinarlo non servirà ad altro che a stressarlo e ad accentuare ancora di più gli atteggiamenti molesti.
Non sta agendo da maleducato e non sta avendo un problema comportamentale, sta solo crescendo ed è fisiologico agire così sia per il maschio, in cui questi atteggiamenti sono più marcati, che per la femmina.
Il coniglio fa pipì e lascia le feci in giro per casa
La maturità sessuale si può manifestare attraverso la marcatura del territorio che si esprime proprio sporcando in giro per casa.
Questa specie, infatti è molto territoriale.
Le feci e l’urina sono uno dei mezzi con il quale delimita il proprio territorio, comportamento che diventa ancora più marcato nell’animale in attività sessuale.
Considerando che il motivo più frequente per il quale il coniglio intero, sporca in giro è di natura ormonale, sgridarlo o punirlo non solo non servirà a risolvere il problema, al contrario aumenterà le paure e lo stato d’ansia e potrebbe addirittura acuire il comportamento.
Altri motivi per questo atteggiamento, potrebbero essere legati a problemi di natura ambientale (stress o cambio di habitat o inadeguatezza della casa, altri animali entrati ecc.) oppure di natura patologica che, di solito però, vengono esclusi dal tuo medico in sede di visita.
Il maschio, nel suo tentativo di marcare il territorio, potrebbe spruzzare urina sulle superfici verticali (mobili, muri o porte) raggiungendo un’altezza di diverse decine di centimetri.
Non di rado, può anche capitare che tu stesso (od altri animali) diventino vittima di questi spruzzi, sia da parte di un maschio che di una femmina.
Il coniglio morde e cerca di montare
In preda alla tempesta ormonale, ed in mancanza di un altro coniglio sul quale sfogare i propri istinti, sia il maschio che la femmina possono manifestare comportamenti, percepiti come aggressivi, nei tuoi confronti.
Girare insistentemente intorno alle gambe dei membri della famiglia, tentare di montare degli oggetti (peluche, cuscini, calzature, ecc.) o addirittura i piedi fa parte dei comportamenti normali che un coniglio può avere durante il calore.
Anche in questo caso, sgridare o punire l’animale è controproducente ed utile solo per lenire il tuo disagio ,ma non è utile ai fini della risoluzione del problema.
Altri comportamenti distruttivi potrebbero essere:
- danneggiamento dei mobili
- delle tappezzerie
- tentativi di scavo sul pavimento, la moquette o i tappeti.
Problemi di convivenza con altri conigli interi.
Qualora in casa fosse presente più di un coniglio, dal momento del raggiungimento della maturità sessuale in poi potrebbero verificarsi diversi problemi:
- due o più conigli maschi (ma anche le femmine) adulti potrebbero tentare di montarsi a vicenda e lottare tra di loro per la supremazia gerarchica e territoriale
- una coppia, formata da un maschio ed una femmina interi, si accoppierebbero ripetutamente dando luogo a numerosi parti
- un gruppo formato da uno o più maschi ed una o più femmine porterebbero a numerosi parti e, come se non bastasse, a lotte feroci tra i maschi per il diritto ad accoppiarsi
In questo caso, la sterilizzazione andrebbe comunque eseguita su tutti i soggetti per facilitare la convivenza.
Perché sterilizzare i conigli? La prevenzione di malattie.
La sterilizzazione rappresenta un importante metodo di prevenzione di molte malattie, sia nel maschio che nella femmina.
Il coniglio maschio può andare incontro a diverse patologie a carico dei testicoli:
- orchite: infiammazione o infezione dei testicoli conseguenti a traumi o patologie sistemiche
- epididimite: infiammazione o infezione dell’epididimo
- tumori testicolari: non molto frequenti ma possibili in conigli interi.
I tumori testicolari più frequentemente descritti nel coniglio sono:
- seminoma (benigno)
- adenoma delle cellule interstiziali (benigno)
- teratoma (benigno)
- sertolioma (maligno).
Nel maschio affetto da criptorchidismo, ovvero la ritenzione di uno od entrambi i testicoli in inguine od addome, la castrazione è ancor più importante in quanto l’organo che non discende nello scroto è più facilmente soggetto ad una trasformazione neoplastica.
Tra le affezioni più comuni nelle femmine troviamo:
- idrometra (raccolta di liquido all’interno dell’utero)
- piometra (infezione uterina con accumulo di pus)
- cisti e neoplasie mammarie
- tumori uterini
Da un punto di vista profilattico, la sterilizzazione della femmina, soprattutto se eseguita entro il primo anno di età, risulta essere, ad oggi, la migliore forma di prevenzione contro queste patologie.
Adenocarcinoma uterino della coniglia
L’adenocarcinoma uterino è la patologia che, più di tutte, spaventa sia i proprietari di conigli che i veterinari.
Questa forma tumorale è molto comune nelle femmine intere tanto che la sua incidenza può raggiungere l’80% delle coniglie al di sopra dei 3 anni di età.
Si tratta di una forma tumorale a lenta evoluzione che origina nell’utero e, il più delle volte, non manifesta segni clinici apprezzabili per molto tempo.
In alcuni casi, il proprietario osserva tracce di sangue nelle urine, che non devono essere confuse con le normali e fisiologiche urine rosse.
Altre volte è il veterinario che, alla visita clinica o in corso di accertamenti diagnostici, percepisce l’utero alterato alla palpazione o osserva anomalie in sede ecografica o durante la lettura delle radiografie.
Con il progredire della malattia possono comparire altri segni clinici quali:
- perdita di peso
- anemia
- depressione
- apatia
- difficoltà respiratorie.
Nelle coniglie in riproduzione possono verificarsi:
- infertilità
- aborti
- riassorbimento fetale
- la nascita di coniglietti morti.
Questo tipo di tumore causa la disseminazione di metastasi che possono localizzarsi a livello di diversi organi, soprattutto ai polmoni ma anche al fegato, alla cute, al cervello od alle ossa.
La causa più frequente di morte è proprio la localizzazione polmonare con esito sempre letale.
La sterilizzazione nella femmina, al di là delle altre motivazioni descritte in precedenza, è caldamente consigliata proprio per la prevenzione di questa patologia estremamente frequente.
La castrazione e la sterilizzazione sono rischiose?
Qualunque intervento chirurgico comporta dei rischi legati alla procedura chirurgica, all’anestesia ed al post operatorio.
Nel coniglio questi rischi generici sono leggermente più elevati rispetto al cane o al gatto, ma un veterinario esperto in animali non convenzionali è, in genere, adeguatamente formato per minimizzare questi imprevisti.
Pertanto, le tue paure devono essere giustamente ridimensionate in quanto l’intervento chirurgico, in questi animali, è più che necessario ed i benefici che se ne possono trarre sono notevolmente più rilevanti degli eventuali rischi.
Molto importante è la corretta gestione del post operatorio.
Dovrai seguire pedissequamente le indicazioni del veterinario, somministrando i farmaci prescritti e facendo attenzione che il coniglio inizi a mangiare entro poche ore dall’intervento.
L’osservazione della ferita chirurgica e l’integrità della sutura dovrà essere oggetto di particolare attenzione, segnalando al veterinario curante qualunque alterazione.
Cosa succede dopo la sterilizzazione? E se il coniglio monta ancora?
Da un punto di vista comportamentale, gli ormoni sessuali prodotti prima dell’asportazione delle gonadi permangono in circolo per alcune settimane, pertanto potrebbe essere necessario del tempo prima che l’animale smetta di marcare il territorio o prima che si attenuino l’aggressività ed i tentativi di monta.
Quindi se il tuo coniglio ha ancora atteggiamenti aggressivi o molesti, non preoccuparti, ci vorrà un po’ di tempo, ma poi passeranno.
In molti casi, già nei giorni successivi all’intervento è possibile osservare un netto miglioramento.
Per quel che riguarda la salute dell’animale, l’asportazione degli organi genitali eseguita nel soggetto in giovane età mette a riparo dalle patologie che possono presentarsi a questo livello.
È importante, in particolare nella femmina, che la sterilizzazione venga eseguita precocemente in quanto, se tardiva, potrebbe non risultare del tutto preventiva relativamente alla possibilità di diffusione di alcune micrometastasi conseguenti all’adenocarcinoma in fase iniziale.
Inoltre, il maschio castrato potrebbe essere ancora fertile per qualche tempo e questo fatto deve essere tenuto presente nel caso di convivenza con una femmina non sterilizzata.
Bene, per oggi è tutto.
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Bibliografia:
- Harcourt-Brown F. Textbook of rabbit medicine, Buttherworth Heinemann, 2004
- Meredith A., Flecknell P. “Rabbit Medicine and Surgery”. BSAVA, 2006
- Spadola F, Di Giuseppe M. “Medicina e chirurgia del coniglio da compagnia”. Ed. Genoma, 2012
- Papeschi C. e Sartini L. “Il coniglio da compagnia e le problematiche dell’apparato genitale”. Summa Animali da compagnia, n. 5 giugno 2013, pp. 36-45
- Papeschi C. “Il coniglio nano”, Edizioni Il Sextante, 2009