La pododermatite ulcerativa è uno dei problemi che possono colpire le zampe posteriori del coniglio.
Le lesioni sono molto caratteristiche e localizzate sulla superficie plantare (cioè quella inferiore, che poggia per terra) degli arti, soprattutto quelli posteriori.
Cos’è la pododermatite del coniglio.
La pododermatite ulcerativa del coniglio è una patologia cutanea estremamente diffusa tra i conigli da compagnia.
È una forma ulcerativa, cronica e progressiva, che inizia come lesione ischemica da compressione.
In pratica lo schiacciamento dei tessuti che insistono su superfici dure, creano delle lesioni.
Nella foto puoi notare le parti che sono maggiormente colpite (le frecce) proprio per la posizione che assume di norma il coniglio.
Questa particolare forma di dermatite può comparire in soggetti di tutte le età, in entrambi i sessi ed in qualunque razza od incrocio.
Si manifesta inizialmente con diradamento del pelo ed eritema della superficie plantare, ma in seguito compaiono ulcere e croste.
È una patologia plurifattoriale, poiché nella sua genesi intervengono numerosi fattori predisponenti o scatenanti.
La frequenza è estremamente elevata tanto che, da uno studio condotto in Gran Bretagna è emerso che, circa il 93% dei conigli pet sarebbero affetti da tale problema (Mancinelli et al., 2014).
È giusto, però precisare che non tutti gli animali di questo studio presentavano lesioni gravi, considerando malati anche quelli che avevano anche solo diradamento del pelo (sintomo iniziale).
Fattori predisponenti la pododermatite
La pododermatite ulcerativa non si manifesta in tutti i conigli, ma esistono dei fattori predisponenti che ne favoriscono la comparsa e l’evoluzione.
Le zampe dei conigli, a differenza di molte altre specie animali, non sono provviste di cuscinetti plantari.
La delicata cute degli arti è protetta esclusivamente dallo strato di pelo ivi presente, che permette anche di ammortizzare il contatto con il terreno e ridurre la compressione che si viene ad esercitare sui tessuti (cute, vasi sanguigni, ossa e tendini).
Alcuni conigli possiedono una scarsa copertura di pelo sulla superficie plantare degli arti e questo è il primo fattore causale del problema
Altri fattori sono:
- genetica: come abbiamo già accennato, una scarsa copertura di pelo è congenita in molti soggetti.
In letteratura vengono citate come maggiormente predisposte alcune razze quali il Rex, il Bianco di Nuova Zelanda, l’Angora e quelle giganti, sebbene nessuna razza od incrocio possa essere considerata al sicuro. - Sesso: nonostante colpisca tutti i soggetti, pare che ci sia una maggior predisposizione nelle femmine, sterilizzate.
- Età:i soggetti adulti sono maggiormente colpiti.
- Taglia: conigli di razze ed incroci di taglia maggiore sembrano presentare il problema più frequentemente rispetto ai soggetti di dimensioni e peso ridotti.
- Obesità: questa condizione determina un maggiore carico sulla superficie di appoggio degli arti, causando compressione sulla cute e sui vasi sanguigni. Pertanto, questi tessuti ricevono uno scarso afflusso di sangue e, di conseguenza, un minore nutrimento.
- Scarsa attività fisica: favorisce il sovrappeso ed concausa dei fenomeni ischemici e necrosi tissutale (morte delle cellule) che ne conseguono.
- Lettiera inadeguata: per la lettiera ed il fondo della gabbia dovrebbero sempre essere utilizzati materiali morbidi ed assorbenti; un errore piuttosto comune è quello di utilizzare la sabbietta del gatto come materiale per la lettiera, ma risulta troppo abrasiva e dannosa per la delicata cute del coniglio.
- Scarsa igiene, non cambiare il fondo della lettiera regolarmente può predisporre a malattia;
- Pavimento duro o abrasivo, l’assenza di un fondo adeguato può accelerare l’insorgenza.
- Patologie concomitanti: le urinarie, che causano incontinenza, o gastroenteriche, che determinano la produzione di feci molle o diarroiche, causano imbrattamento della lettiera e quindi, della superficie d’appoggio dell’arto.
Patologie neurologiche o articolari possono limitare il movimento e l’attività fisica dell’animale.
Malattie parassitarie o fungine, come la rogna sarcoptica o la dermatofitosi, possono causare lesioni a livello della zampa con danni alla cute e caduta di pelo.
Sintomi della pododermatite nel coniglio
La pododermatite ulcerativa, come abbiamo visto, colpisce la superficie plantare degli arti del coniglio.
Più frequentemente, il problema si localizza agli arti posteriori ma in particolari condizioni anche le zampe anteriori possono esserne coinvolte.
Il primo sintomo è il diradamento del pelo sulla superficie plantare dell’arto colpito, che inizialmente risulta essere quasi impercettibile.
Successivamente, la parte lesa tende a diventare gonfia ed eritematosa.
Man mano che le condizioni peggiorano, si verifica la formazione di ulcere e croste.
Non è rara la comparsa di infezioni batteriche secondarie che aggravano il quadro clinico.
Nei casi più gravi e di grado più avanzato si può arrivare all’interessamento dei tessuti più profondi quali tendini ed ossa, con conseguenti fenomeni di sinovite ed osteomielite.
Proprio perché è una forma progressiva, esistono diversi gradi di gravità secondo il PRPSS (Pet Rabbit Pododermatitis Scoring System) ecco quali sono:
- Grado 0: nessuna evidenza di lesioni,
- Grado I: forma lieve, perdita di pelo e lieve infiammazione,
- Grado II: forma moderata, lesione più estesa della precedente con alopecia, eritema, ulcera e gonfiore,
- Grado III: forma moderata simile alla precedente ma più grave con possibile infezione secondaria,
- Grado IV: forma grave con lesione profonda della cute, formazione di croste e necrosi dei tessuti superficiali,
- Grado V: forma severa con coinvolgimento dei tessuti più profondi fino,
- Grado VI: stadio terminale con perdita di funzionalità dell’arto.
Le lesioni dolenti possono rendere l’animale apatico, riluttante al movimento e può smettere di mangiare.
In presenza di infezioni batteriche secondarie può comparire febbre.
La cura della pododermatite del coniglio
Se hai un coniglio che mostra segni di malessere, dovrai portarlo dal tuo medico, che potrà affrontare la diagnosi e terapia al meglio, soprattutto se si tratta di specialista o esperto nei conigli.
A seconda della gravità dei sintomi ci saranno accertamenti ed esami da fare quali:
- in caso di presenza di infezioni batteriche, sarà possibile eseguire un esame batteriologico ed un antibiogramma in previsione di una terapia antibiotica mirata.
- Nei casi più gravi, quando vi sia interessamento dei tessuti più profondi, potrebbe rendersi necessaria l’esecuzione di una radiografia.
La cura per la pododermatite, quindi dipende dalla gravità della patologia e dalla rapidità di intervento.
- Nelle fasi iniziali, ovvero negli stadi precoci e meno gravi, è sufficiente, una terapia topica, ovvero l’accurata pulizia della parte colpita con soluzioni antimicrobiche e l’applicazione di pomate antibiotiche e cicatrizzanti.
- Nelle forme più gravi si rende necessaria l’asportazione chirurgica del materiale necrotico, e la somministrazione di antibiotici.
- Nei casi gravissimi, quelli in cui vi sia compromissione dei tessuti profondi e la comparsa di osteomielite, può rendersi necessaria l’amputazione dell’arto o addirittura l’eutanasia.
La gestione del paziente è molto importante e comporta l’eliminazione di tutti i fattori predisponenti, il ricovero su superfici morbide, molta igiene e l’esecuzione corretta e precisa delle terapie.
Nel coniglio, l’utilizzo del collare elisabettiano e l’applicazione di bendaggi è generalmente sconsigliato, poiché l’animale non li tollera.
In presenza di dolore si rende sempre necessaria la somministrazione di antidolorifici ed antinfiammatori.
La prevenzione della pododermatite nel coniglio (anche nano)
Al momento dell’acquisto di un giovane coniglio è sempre consigliabile osservare con attenzione la superficie plantare degli arti.
Alcuni soggetti, già dopo lo svezzamento, possono manifestare i primi segni di pododermatite, in particolare un diradamento del pelo nell’area interessata.
È necessario osservare sempre con attenzione le zampe dei conigli, anche se questi animali non sempre gradiscono tale manovra, anche durante l’arco della vita.
Al fine di prevenire questa patologia, è necessario, inoltre, eliminare tutti i fattori predisponenti.
In particolare bisognerà soffermarsi su alcuni aspetti.
Per la lettiera ed il fondo della gabbia dovrebbero sempre essere utilizzati materiali morbidi ed assorbenti.
Tra questi, quelli più utilizzati e consigliati sono il fieno, la paglia, la fibra di cocco, il truciolo di legno, il tutolo di mais e il pellet di legno o carta compressa.
Questi materiali sono confortevoli per il piede e garantiscono l’assorbimento delle urine.
Il materiale di fondo, però, deve essere sostituito periodicamente in quanto le urine possono determinare ustione e macerazione del pelo e della pelle della zampa.
In presenza di lesioni, la scarsa igiene del fondo può favorire l’insorgenza di infezioni secondarie che aggravano il problema iniziale.
Valutare bene il pavimento su cui dovrà vivere il coniglio.
In natura, il coniglio si è adattato a camminare sul terreno erboso, un substrato morbido e confortevole per la zampa.
In casa, dove non è possibile avere un pavimento di prato, il coniglio cammina su altri materiali quali piastrelle, parquet o moquettes.
I pavimenti duri e lisci causano un aumento della compressione a livello degli arti diminuendo l’afflusso di sangue in questa sede.
Superfici dure e ruvide possono provocare abrasione e consumo del pelo presente sulla superficie plantare degli arti e successivamente microlesioni alla cute rimasta scoperta.
Al contrario, superfici come la moquette e i tappeti sono più morbide e confortevoli ma in caso di corse e frenate improvvise possono anch’essi provocare gravi abrasioni e ustioni da frizione.
Anche i soggetti molto nervosi, per intenderci quelli che tamburellano frequentemente il piede sul pavimento in segno di allarme, sono maggiormente a rischio, a causa dei microtraumi determinati dall’impatto con il suolo.
Infine, il precoce riconoscimento del problema e la rapida risoluzione delle patologie concomitanti contribuisce alla prevenzione della pododermatite ulcerativa del coniglio.
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