Uno degli interventi che più frequentemente ci si trova a dover affrontare in ambito veterinario è la sterilizzazione della cagna.
Questa operazione, il più delle volte, consiste nell’asportazione delle ovaie.
Le gonadi femminili, posizionate all’interno dell’addome, devono essere trovate, portate all’esterno dell’organismo, isolate dalla circolazione sanguigna e quindi poi asportate.
Attraverso la chirurgia mini invasiva, tutte queste manovre possono venir effettuate direttamente all’interno della cavità addominale, senza dover aprire fisicamente l’organismo, con effetti collaterali molto inferiori rispetto alla tecnica di ovariectomia (asportazione delle ovaie) classica.
Chirurgia mini-invasiva nel cane
Se stai leggendo questo articolo è perché vuoi capire davvero quali siano i vantaggi della sterilizzazione in laparoscopia, una tecnica operatoria innovativa, che permette di intervenire all’interno dell’organismo, quasi senza aprirlo.
Ma per capire bene la differenza tra una tecnica e l’altra, bisogna comprendere la reale dinamica delle due tecniche.
No preoccuparti però, non ti spaventerò con immagini forti, per cui vai avanti a leggere tranquillamente.
Sterilizzazione: in cosa consiste in pratica l’intervento in tecnica classica?
Quando si effettua la sterilizzazione, si asportano le ovaie e solo raramente anche l’utero (per approfondire ti consiglio di leggere questo articolo a riguardo).
Le ovaie, sono due piccole strutture ovoidali, di dimensioni diverse a seconda della taglia del cane.
Per asportarle in tecnica classica, è necessario effettuare una apertura (breccia operatoria), che tagli la cute e tutti gli strati sottostanti, muscoli compresi, per poi raggiungerle.
Il taglio viene fatto parallelamente alle due file delle mammelle, in addome. La lunghezza dell’incisione dipende soprattutto dalla capacità del chirurgo di trovare le due ghiandole con un campo operatorio più o meno ampio.
Le ovaie, devono essere tirate fuori (esteriorizzate).
Questa operazione non è indolore (al risveglio) per la femmina perché provoca lo stiramento di un legamento che le tiene in sede.
Le ovaie sono quelle due ghiandoline più chiare, la loro posizione non è semplice da raggiungere.
E’ necessario poi, legare i vasi sanguigni che le nutrono, con del filo di sutura e poi possono essere asportate.
Quindi bisogna suturare i vari piani che sono stati precedentemente aperti, con fili chirurgici e poi, per ultimo, cucire la cute.
Quando i tessuti vengono toccati in modo così invasivo, come sempre succede in qualunque intervento chirurgico, o quando si instaura una soluzione di continuo, (cioè una ferita) questi reagiscono anche con la formazione di siero che potrebbe accumularsi.
Si crea il così detto edema post operatorio, cioè un gonfiore per accumulo di liquido, proprio nella parte sottostante la ferita.
Il liquido preme e pesa sulla ferita suturata e può quindi creare dei problemi.
Ecco perché dopo la sterilizzazione con tecnica classica, è sempre importante non far fare troppa attività fisica al cane almeno per i primi giorni.
L’esteriorizzazione delle ovaie e in generale l’aprire un tessuto, inoltre è procedura che (raramente) può provocare infezione, per contaminazione batterica.
Per questo, in chirurgia classica è sempre indicato un trattamento antibiotico, insieme ad uno antidolorifico per aiutare il paziente a sentire meno dolore.
In casi particolari è indicato anche il trattamento antiedemigeno (per ridurre e prevenire la formazione di siero).
E ancora.
La ferita spesso è fastidiosa ed il peloso avrà la tendenza a leccarsela.
Questo deve essere assolutamente evitato, pena la riapertura dei punti e infezione.
Sarà necessaria la sua contenzione con collare Elisabetta, fino a che i punti non saranno stati tolti (circa una settimana).
Inoltre non è raro che le cagne siano abbattute per qualche giorno dopo l’intervento, proprio per il dolore.
E fino a qui, la tecnica classica.
Sterilizzazione nel cane in chirurgia mini-invasiva: come avviene?
L’intervento attraverso la laparoscopia è lo stesso, concettualmente: le ovaie vengono trovate, isolate dal circolo sanguigno, e asportate, ma il tutto avviene all’interno della cavità addominale.
Non viene effettuata una apertura, un taglio tra le due fila di mammelle, perché le ovaie vengono raggiunte attraverso due forellini, entro i quali passano dei piccoli tubi che servono per far penetrare una micro-telecamera che mostrerà le immagini dell’interno della cavità su di un monitor e dei ferri chirurgici speciali attraverso i quali sarà possibile effettuare l’intervento.
La nostra struttura poi utilizza una strumentazione chiamata Enseal che permette la chiusura dei vasi senza sanguinamento e sicurezza molto superiore ai fili di sutura.
I fili di sutura interni sono sempre -mi si passi il termine- un corpo estraneo che deve essere riassorbito dall’organismo e cercare di ridurne l’utilizzo è sempre una pratica utile.
Vantaggi della chirurgia mini-invasiva laparoscopica. Vediamo i pro.
Il risultato finale e quindi i vantaggi di questa tecnica sono:
- nessuna necessità di dare farmaci post operatori;
- nessuna necessità di dover togliere punti;
- nessuna necessità di contenzione con collare Elisabetta;
- immediata ripresa della cagnolina;
- ridotta o quasi assente sensazione di dolore;
Ma non solo.
Grazie all’assenza di punti di sutura interni (con il nostro bisturi chirurgico laser) sono:
- assenti le complicanze dovuta a possibili reazioni allergiche ai fili chirurgici interni,
- ridottissima possibilità di emorragie interne,
L’assenza della breccia operatoria classica, inoltre elimina la reazione tessutale con il vantaggio di non avere formazione di edema post-operatorio.
Svantaggi delle chirurgia mini-invasiva: vediamo i contro.
In realtà i contro, per il paziente non esistono.
Questa tecnica chirurgica ha solo la possibilità di migliorare la qualità di vita post operatoria della cagna.
Gli svantaggi di questo intervento sono soprattutto per il medico chirurgo che deve essere uno specialista di questa tecnica.
Infatti non tutte le strutture sono in grado di affrontare un intervento di questo genere.
L’attrezzatura necessaria è piuttosto costosa, inoltre serve molta pratica per poter essere in grado di utilizzarla;
non ti stupire dunque se non troverai moltissime cliniche o ambulatori in grado di effettuare questo tipo di intervento.
Ricorda, però che a Verona, noi la effettuiamo già da molti anni.
Quali altri interventi sono possibili in chirurgia mini invasiva sul cane?
La chirurgia mini invasiva non è solo sterilizzazione.
Molti altri interventi sia terapeutici che preventivi e diagnostici sono effettuabili grazie a questa tecnica.
- La gastropessi preventiva ad esempio.
Un intervento salvavita che può essere fatto anche durante la stessa ovariectomia nella femmina. Consente di prevenire la torsione dello stomaco del cane.
Può essere fatta anche nel maschio, sempre in laparoscopia. - Sempre nel maschio è possibile asportare i testicoli ritenuti in addome.
- In caso di calcoli urinari in cui sia necessaria l’asportazione in vescica.
- Anche alcune cisti prostatiche sono asportabili in laparoscopia.
- In tecnica laparoscopica è possibile anche asportare l’utero (isterectomia) anche in caso di piometra, qualora l’organo abbia ancora dimensioni che lo consentano.
Inoltre questa tecnica può essere anche utilizzata per fare diagnosi, perché permette di raggiungere e vedere gli organi interni per fare biopsie e per valutarne lo stato.
La chirurgia mini invasiva ci consente anche di raggiungere altri distretti dell’organismo, come il cuore, grazie alla toracoscopia.
Raggiungere il cuore con questa tecnica dona dei tempi di guarigione davvero molto rapidi, rispetto alla chirurgia classica che, ormari non è più considerata accettabile come terapia.
Inoltre la chirurgia mini-invasiva è pratica effettuabile anche negli animali esotici.
Bene, per oggi è tutto.
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